
22 Gennaio 2024
Rivoluzione tecnologica
Ci vuole un'Europa coraggiosa
L’incontro con l’on. Lorenzo Guerini e l’on. Lia Quartapelle lo scorso giovedì dal titolo “Trump e Musk: un punto di svolta globale” è stata un’occasione importante per fare il punto della situazione internazionale dopo le elezioni negli USA. L’on. Quartapelle ha subito posto un primo spunto di riflessione relativo proprio agli esiti numerici dell’elezione: “non ha tanto vinto Trump, quanto hanno perso i democratici”. Hanno perso voti anche in collegi tradizionalmente democratici soprattutto perché la candidatura di Biden, senza tutto il fondamentale percorso delle primarie importantissimo negli USA, è stata posta male e la successiva proposta di Harris non ha rimediato ai danni. I due onorevoli guidati da Simone Uggetti, moderatore attento e competente, hanno poi analizzato la vittoria di Trump anche alla luce dei mutamenti istituzionali, politici ed economici che stanno fortemente modificando gli assetti delle democrazie liberali. Stiamo vivendo un periodo di grandi incertezze dovute all’enorme salto tecnologico che, come sempre nella storia, deve mettere le sue radici per stabilizzare la società. Nel frattempo, le democrazie, che devono rispettare i propri valori fondamentali, sono in maggiore difficoltà al confronto delle teocrazie, che possono imporre più facilmente decisioni illiberali. In questi anni di rivoluzionarie trasformazioni tecnologiche le grandi competizioni economiche si stanno giocando a livelli mai raggiunti prima di investimenti e spese, e a questi livelli possono giocare solo le grandi potenze mondiali. Gli USA e la Cina sono tra questi, l’Europa no. Gli Stati Uniti hanno puntato su investimenti importanti nelle tecnologie in ambito militare, in concorrenza con la Cina, soprattutto nelle tecnologie spaziali, dove adesso si giocano tutte le partite. L’on. Guerini ha puntato quindi l’accento sul confronto tra le democrazie e le grandi concentrazioni di capitali, in particolare negli USA, dove è più debole che in Europa la tradizione e la cultura della regolamentazione della democrazia, e dove quindi è possibile che grandi concentrazioni di capitale entrino in contatto diretto con i vertici istituzionali rischiando di destabilizzare l’equilibrio democratico. L’Europa, oltre a non avere concentrazioni di capitali allo stesso livello degli Stati Uniti, ha una grande e solida capacità di elaborare tutti gli strumenti per salvaguardare l’istituzione democratica, ricordiamo l’ultimo grande sforzo per arrivare alla regolamentazione dell’AI (Intelligenza Artificiale) che ha visto l’Europa prima istituzione ad affrontare questo tema. Allora è “necessaria una controinformazione e una narrazione” spiega l’on. Guerini “dei valori della democrazia che supportino e difendano le istituzioni democratiche. Inoltre è necessario che l’Europa faccia scelte coraggiose anche in ambito militare, perché la difesa europea è ineludibile, anche alla luce dell’inevitabile indebolimento voluto da Trump delle NU, che sono praticamente finanziate per oltre il 70% dagli USA, e che finora hanno lavorato nelle mediazioni per evitare scontri militari”. Dal pubblico sono state avanzate critiche sulle scelte di appoggio militare all'Ucraina, ma i due parlamentari hanno ribadito che a fronte dell’invasione con i carri armati nel 2022 ad un paese democratico ai confini dell’Europa, non si potevano fare scelte diverse. Anche l’on. Quartapelle ha auspicato un’Europa più decisa e più incisiva, anche sui temi del supporto allo stato sociale che assorbe molte risorse finanziarie che stanno diminuendo proprio per la mancanza di investimenti e prospettive economiche che possano reggere il confronto con le altre potenze mondiali.