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17 Gennaio 2024

Disturbi alimentari

La Regione solleciti il Governo e incrementi i servizi pubblici

Il gioco che sta facendo il governo sul Fondo per combattere i disturbi del comportamento alimentare è davvero vergognoso. Infatti il Governo Meloni, nella legge di bilancio nazionale appena approvata, aveva cancellato il Fondo nazionale disturbi della nutrizione e della alimentazione che era stato istituito dal Governo Draghi, per poi assegnargli un budget di soli 10 milioni di euro su base nazionale, dopo le insistenze del PD al Question time.

Anche per la Lombardia la quota di risorse, destinate a incrementare l’offerta ambulatoriale, di reparto, residenziale e semiresidenziale, era stata azzerata. Si tratta di 3.775.500 euro destinati alla fascia di età 15-24 anni e in gran parte utilizzati per pagare personale specializzato dedicato.

“Nella nostra regione l’ultimo dato disponibile, risalente al 2019, rileva che i minori colpiti da questi problemi sono stati circa 1.500, mentre gli adulti 3.000. Ma si stima che la patologia coinvolga circa 500mila persone sull’intera popolazione lombarda”, aggiunge la consigliera Pd Roberta Vallacchi.

Per questo il Gruppo Pd ha chiesto come Regione intenda ripristinare le risorse indispensabili per garantire continuità ai progetti iniziati e procedere con l’attivazione di nuove strutture ambulatoriali: “Bertolaso ha risposto snocciolando i numeri delle risorse regionali e di quanto arriverà dallo Stato, assicurando che solleciterà il Governo a restaurare il fondo. Ora, che Regione metta i soldi che mancano da Roma è una buona notizia, ma non lo riteniamo sufficiente e, soprattutto, bisogna pensare anche ai servizi. La Lombardia soffre di una carenza di servizio pubblico che costringe le famiglie a rivolgersi a quello privato, spendendo cifre da capogiro per curare i propri adolescenti e giovani. Ecco perché le risorse sono importanti: è necessario aumentare assolutamente il servizio pubblico, prestando molta attenzione alla formazione del personale, cominciando con l’aggiornamento dei medici di base e dei pediatri. Un lavoro lungo e complesso che non deve veder diminuire i propri fondi a disposizione e si deve tradurre in programmazione pluriennale” insiste Roberta Vallacchi.

In Italia sono circa 4 milioni le persone in cura per anoressia, bulimia e binge eating e ci sono circa 4.000 decessi all’anno. Persone che muoiono non perché vittime di una malattia terminale, ma per mancanza di cure. Cure che verrebbero assicurate se venisse attuata la legge del 2021 e si facesse un semplice decreto attuativo, che il governo si rifiuta di fare.