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10 Aprile 2024

5 anni in Europa

Brando Benifei, racconta gli ultimi cinque anni a Bruxelles

Giovedì 11 aprile alle 18.15 al Caffè Calicantus in piazza Zaninelli 3 a Lodi Brando Benifei, europarlamentare PD, racconta gli ultimi cinque anni di mandato a Bruxelles. Brando Benifei è europarlamentare dal 2014 eletto nella circoscrizione Italia Nord-Occidentale e capodelegazione del Partito Democratico europeo dal 2019 è stato indicato da Forbes nel gennaio 2016 tra i trenta personaggi under 30 più influenti della politica europea. È portavoce della componente S&D in Commissione Occupazione nel Gruppo di lavoro sui temi del digitale, dove segue in particolare i temi della creazione e distruzione dei posti di lavoro a causa della rivoluzione digitale e per questo impegno ha partecipato a incontri negli USA e in Cina. Sempre sul digitale, ha seguito attivamente la controversa riforma del diritto d’autore europeo, organizzando incontri e dibattiti con i principali attori coinvolti.

Una delle più grandi sfide di questo suo mandato è stato sicuramente il Regolamento europeo sull’Intelligenza artificiale, prima legge nel suo genere al mondo, di cui Brando Benifei è stato relatore per il Parlamento insieme al collega di Renew Europe Dragos Tudorache. Il Regolamento si basa sul livello di rischio, con obblighi graduati in base a esso, dalle pratiche inaccettabili, agli usi ad alto rischio, quelli che necessitano di trasparenza (come chatbot, AI generative e deepfakes) e quelli a basso rischio, regolati da principi generali. La sfida più complessa, vista l’orizzontalità del tema, che tocca tutti i settori dell’economia ma anche i nostri valori fondamentali, è quella di trovare il giusto equilibrio tra la promozione dell’innovazione e della competitività delle imprese europee che sviluppano o utilizzano sistemi di intelligenza artificiale, e un’adeguata protezione dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini. Senza le adeguate tutele, non si creerà infatti la necessaria fiducia da parte dei cittadini e consumatori, e quindi il mercato europeo dell’IA rischia di restare limitato.

Dobbiamo assolutamente evitare gli abusi, dalla privacy alle discriminazioni, alla stessa violazione della dignità umana, che purtroppo queste tecnologie possono consentire, se usate nel modo sbagliato. Un punto fermo di questo lavoro è stato il rifiuto di una società della sorveglianza, per la quale non ci deve essere posto in Europa, oltre a un’attenzione particolare ai diritti dei lavoratori. Negli ultimi mesi gli sviluppi nel campo dell’IA sono stati molto veloci e sostanziali: per questo nel regolamento è stato inserito un capitolo sull’IA per scopi generali e, in particolare sui modelli fondazionali che, vista la loro potenza, saranno più regolamentati e avranno obblighi di buona progettazione, governance dei dati, documentazione tecnica, ecc. In particolare, l’IA generativa (come GPT, Dall-E e simili) dovrà essere progettata in modo da ridurre al minimo la generazione di contenuti illegali e rivelare l’uso di materiale protetto da copyright per addestrare il modello.

Il voto finale della plenaria del Parlamento, con 499 voti a favore, 28 contrari e 93 astensioni è stato un successo che renderà il mandato del Parlamento molto più forte, grazie alla grandissima maggioranza raggiunta. In commissione esteri è stato relatore per il Bilancio dell’Unione Europea per 2019 e del Rapporto parlamentare sulla regione del Medio Oriente e Nord Africa in seguito alle Primavere arabe. Nel 2022 è stato inviato dal Parlamento Europeo come osservatore ufficiale, in occasione delle elezioni in Tunisia. Nel 2018 è stato insignito del premio come miglior eurodeputato dell’anno nella categoria lavoro, per il suo impegno per l’occupazione giovanile.